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Recensione del pedale Boss SD-1 Super Overdrive

Voto: 5/5 - Perfetto, da avere assolutamente in pedaliera!

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Il Boss SD-1 Super Overdrive è stato il primo pedale che abbia mai comprato, mi costò 30.000 lire (15 euro) usato, e da quel momento non ho mai smesso di utilizzarlo! Questo pedale è stato immesso sul mercato nel 1981 ed è tuttora in produzione.
La sua funzione come suggerisce il nome è quella di Overdrive, può essere utilizzato per diversi scopi ed è adatto un po' a tutte le salse. Viene venduto come pedale che simula la saturazione naturale degli amplificatori valvolari e di fatto possiede un suono molto caldo. In questa situazione lo riconduco a certe sonorità presenti negli album dei Radiohead, quando al pulito della chitarra si vuole aggiungere un po' di overdrive senza dover agire millimetricamente sui potenziometri, un ottimo esempio è sicuramente il riff iniziale della canzone dei Radiohead I might be wrong. L'azione dell'overdrive si regola perfettamente, innegabile che il suono venga un po' compresso a causa dell'economicità del pedale, ma c'è di peggio. Può essere alimentato tramite battreria interna a 9v oppure tramite alimentatore esterno a 9v con assorbimento a 4 mA. Se pensi di comprare questo pedale usato allora fai attenzione perché quelli prodotti prima del 1997 richiedono una alimentazione esterna a 12V per poter funzionare ottimamente.

Se il potenziometro del Drive viene portato a valori alti, il suono diventa molto saturo ma senza mai sfociare in una distorsione. A me piace utilizzarlo in pedaliera per aggiungere pochissimo overdrive al pulito, oppure per boostare altri overdrive o distorsioni presenti in catena dopo di lui ed è qui che probabilmente questo pedale trova la sua vera forza e dà il meglio di sé. Altri overdrive Boss, come il Boss OD3 Overdrive, possono invece essere considerati overdrive a sé stanti. Recentemente è stato introdotto sul mercato il Boss SD1w Waza Craft che oltre ad avere le stesse caratteristiche di quello di cui ho appena parlato, possiede uno switch che gli dona una nuova voce custom con maggiori bassi e gain, sicuramente interessante ma non per il fattore prezzo.

Penso che il Boss SD1 sia l'alternativa perfetta ed economica allo Xotic Ac Booster se lo si vuole utilizzare come semplice overdrive, e allo Xotic RC Booster se invece lo si vuole utilizzare come booster, anche se quest'ultimo fornisce un boost in maniera molto più pulita e dispone di più potenziometri per regolare perfettamente il suono. Inspiegabile il fatto che l'SD1 nuovo costi una cinquantina di euro.
Nel 2017 ho deciso di togliere l'SD1 dalla pedaliera e di sostituirlo con l'Electro Harmonix Soul Food (clone del Klon Centaur) principalmente perché quest'ultimo mi permette di alzare maggiormente il volume totale dell'overdrive e per il fatto di possedere ancora meno gain in confronto all'SD-1!

Recensione del pedale EBS MultiComp

Voto: 5/5 - Compressore di ottima qualità e con molte funzionalità

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L'EBS Multicomp è uno dei compressori più amati dai bassisti e probabilmente il più utilizzato nelle loro pedaliere. La sua fama non è dovuta a strane leggende come per il Boss CS2 Compression Sustainer o simili, ma è data dalla sua semplicità di utilizzo, dalla sua compattezza, dalla sua ottima qualità e dalle sue tre modalità di compressione.
Questo pedale possiede solo due potenziometri, Comp/Limit e Gain. Tramite il Comp/Limit si agisce sul rateo di compressione, da 1:1 a 5:1, mentre con il secondo si può alzare il volume per farlo combaciare al suono dello strumento quando il pedale è disattivato oppure lo si può utilizzare per boostare il suono. L'Attack e il Release non si possono modificare ma sono impostati a tempi relativamente brevi. La cosa più interessante del Multicomp è la possibilità di scegliere tre diversi tipi di compressione tramite uno switch. Nella modalità Normal si ottiene una normale compressione a una banda, nella modalità Tubesim il suono risulta più caldo e ricco di armoniche extra mentre nella modalità Multiband (MB) si attiva una compressione a due bande, dove i compressori dei bassi e degli alti lavorano indipendentemente per far ottenere il massimo della compressione senza effetti indesiderati, vero cavallo di battaglia del Multicomp e caratteristica che lo contraddistingue dagli altri suoi simili. Utilizzando questa modalità si può impostare separatamente la soglia entro cui i due compressori inizieranno ad agire (Threshold) regolando due piccoli trimmer interni tramite un cacciavite.
Questo pedale possiede anche uno switch Passive/Active da impostare su attivo se si sta utilizzando uno strumento con pickup attivi (alimentati da una batteria a 9 volt) e se si posiziona il pedale in un effect loop, mentre se si utilizza uno strumento con pickup passivi bisogna impostarlo su passivo.
Il Multicomp può essere alimentato tramite batteria interna, alimentatore esterno 9V con assorbimento 15 mA oppure tramite Phantom Power utilizzando un jack stereo, in più quando viene acceso, l'intensità del led rosso cambia in base a quanto la compressione stà agendo sul segnale.

L'EBS Multicomp è un ottimo compressore sia per chitarra che per basso ma probabilmente è con quest'ultimo che trova il massimo della sua espressione. Spesso i bassisti lo impostano per essere utilizzato per primo nella catena dei pedali e in modo da tenerlo sempre acceso. Si comporta molto bene se posizionato prima del fuzz Zvex Woolly Mammoth e in generale interagisce perfettamente con ogni altro tipo di pedale. Possiede veramente tantissime funzionalità, alcune più utili e altre meno, che gli fanno sicuramente guadagnare uno dei primi posti tra i migliori compressori a pedale mai creati!

ebs multicomp studio edition 180Nel 2015 è stata introdotta sul mercato una nuova versione, denominata "Studio Edition" che, sebbene non presenti differenze a livello sonoro con la versione precedente, è stata migliorata a livello di circuito, ottimizzando il percorso del segnale e aggiungendo dei relè collegati agli switch per evitare i classici "pop" sonori che si possono avvertire quando si utilizzano. Il pedale possiede un nuovo design e ora si può alimentare con qualunque tensione compresa tra i 9 a 12V, è stata inoltre aggiunta una protezione nel caso gli venissero forniti volt superiori a quelli richiesti.

Recensione del pedale Eventide SPACE Reverb

Voto: 5/5 - Riverbero completo, dotato di moltissime possibilità!

L'Eventide Space può essere considerato il riverbero per eccellenza, è fantastico! Essenziamente possiede 12 algoritmi che sono alla base di tutti i preset, quindi bisogna sceglierne uno e personalizzarlo tramite le 9 manopole adibite all'alterazione del suono e infine salvarlo come preset. Facile, semplice. Ha la possibilità di essere utilizzato anche in send return e possiede un relè che fa sì che si possa scegliere, tramite le opzioni, di renderlo true bypass oppure no. Le sue funzioni sono straordinarie, come già detto possiede ben 9 manopole per la modifica del suono e in più integra anche un delay base per aggiungere echo e ripetizioni.

Ho utilizzato per anni buoni riverberi a pedale e analogici (quelli a molla integrati dento molti amplificatori) e col tempo ho capito che questo sarebbe stato l'effetto che non sarebbe mai dovuto mancare nel mio sound.. Quando sono venuto a conoscenza dello Space non sono riuscito a resistergli e l'ho acquistato... senza pentirmene minimamente!! Essendo uno stomp box digitale e completo è normale che inizialmente non sia facile da utilizzare, ma dopo aver letto per bene il manuale e aver fatto un po' di pratica si riesce a utilizzare tranquillamente. In aiuto vi sono comunque molti preset pronti per essere utilizzati e alcuni di questi sono così belli e particolari che non ho potuto non inserirli in alcuni dei miei pezzi!

Visto il costo di questo pedale, il mio consiglio è di comprarlo se non si vogliono avere compromessi o se si è fissati con l'effetto del riverbero come lo sono io. L'alternativa a chi cerca un buon delay e non vuole spendere tanto potrebbe essere il Boss RV5 Digital Reverb, anch'esso dotato della voce Hall che non tutti i riverberi posseggono.

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Recensione del pedale Ibanez Standard Fuzz

Voto: 5/5 - Due timbri diversi di fuzz, di cui uno molto tagliente!

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L'Ibanez Standard Fuzz è un fuzz degli anni 60/70 molto ricercato, con un circuito interno molto semplice ed un look affascinante!
Sebbene sia di grandi dimensioni possiede solo due potenziometri e due switch. I potenziometri sono lineari (gran figata!) e sono rispettivamente il Balance, che regola il volume, e il Fuzz Depth che controlla il gain. In realtà il Fuzz Depth non è particolarmente efficace sul controllo della saturazione: regola un po' l'intensità del fuzz ma sembra che modifichi di più il volume che il gain.
I due switch sono il Fuzz On e il Tone Change. Il primo accende e spegne il pedale mentre il secondo fornisce al suono due diverse equalizzazioni, la prima abbastanza classica mentre la seconda molto più potente e piatta, potenziando a dismisura i medi.. molto affascinante anche se un po' zanzarosa, priva di molte frequenze e molto compressa. Il circuito nella sua semplicità di realizzazione sembra essere un po' rumoroso ma comunque si tratta di un fuzz e quindi già di suo deve fare molto rumore, di conseguenza può essere un fattore trascurabile. Utilizza un sistema di collegamento che lo rende molto vicino ad essere True Bypass, può essere alimentato solo tramite pila da 9V ed è ottimo sia con chitarra che con basso. In molti si lamentano del fatto che questo pedale sembra avere un volume d'uscita debole in confronto ai pedali attuali, ed anche io ho riscontrato questa anomalia.
Di questo pedale esistono diverse versioni costruite da altre marche, tutte dello stesso periodo dell'Ibanez, con lo stesso circuito interno e la stessa estetica. Alcuni esempi sono l'Antoria Fuzz Machine e il Mica Fuzz Machine.

Personalmente adoro lo Standard Fuzz per la potenza che riesce ad emanare in una delle sue due voci e per questo l'ho inserito nella lista dei migliori fuzz per chitarra e basso in commercio. E' però di dimensioni troppo grandi quindi ho fatto qualche ricerca e sono riuscito a trovare un ottimo clone di dimensioni di un normale pedalino e così ho potuto inserirlo tranquillamente in pedaliera! Se ne hai occasione, provalo.. ne rimarrai sicuramente colpito! Poi.. i gusti sono gusti!! ;)

Recensione del pedale MXR Phase 90

Voto: 5/5 - Pochi settaggi ma ottimo suono!

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Il phase 90 è un pedalino che aggiunge un bellissimo effetto phaser al tuo segnale. E' diventato famoso principalmente per il suo largo utilizzo da parte del mitico Eddie van Halen e tanti altri artisti famosi degli anni passati. Non bisogna nascondere però il fatto che questo pedale sia di ottima qualità! Ve ne sono due versioni: una "perfetta" replica degli anni settanta con circuito saldato a mano con componenti e specifiche del tempo ma senza led on/off e senza possibilità di alimentare il pedale tramite alimentatore esterno, e una riedizione con nuovi componenti, queste due possibilità e un prezzo minore.
Questo phaser dona un effetto onda la cui velocità può essere regolata dall'unico potenziometro presente sul pedale. Io lo utilizzo principalmente a ore 9:00 così da avere un suono tipo cascata molto lento e a volte non molto distinguibile dal suono pulito. Il suo comportamento poi varia se viene inserita una distorsione ed il phaser viene posizionato dopo di essa, in questo caso l'effetto passa totalmente in primo piano, facendo avvertire a tutti la sua onda! Se il potenziometro viene invece impostato per far lavorare la velocità di oscillazione molto velocemente, oltre un certo valore sembra di avere un suono completamente diverso, molto vicino a quello di un sintetizzatore. Questo suono è udibile all'inizio della canzone Glamodrama dei Verdena live @ Arezzo Wave al minuto 6:02, dove Alberto Ferrari si dimentica di scollegare il pedale dalla canzone precedente.

Io possiedo la versione moderna e la utilizzo da tantissimi anni (dai un'occhiata alla mia Pedaliera). Mi piace parecchio il suo sound unito ad una distorsione, in più il phase 90 presenta un difetto che spesso si può utilizzare a proprio vantaggio: quando è attivo alza leggermente il volume globale, quindi si può utilizzare durante nei soli.
Curiosità: Il celebre intro della canzone dei Van Halen "Ain't talkin bout love" dovrebbe essere stato eseguito con il phase 90 posizionato prima della distorsione!

Recensione del pedale TC Electronic ND-1 Nova Delay

Voto: 5/5 - Delay completo, di qualità e semplice da usare!

Il Nova Delay è un pedalino digitale molto completo che possiede un suono di qualità da studio di registrazione. Per la sua dimensione contenuta e tutte le personalizzazioni che permette di applicare al suono mi sento di dire che questo pedale potrebbe divenire il delay definitivo per molti chitarristi.
Possiede innanzitutto due switch, on/off e tap tempo, che se premuti a poca distanza di tempo l'uno dall'altro danno anche la possibilità di scorrere i preset. Gli effetti selezionabili sono solo 6 ma in generale sono sufficienti per soddisfare le esigenze del 99% dei chitarristi, per ognuno poi sono selezionabili 3 diversi tipi di modulazione per abbellire e caratterizzare di più il sound. I preset salvabili sono 9 e questo per uno smanettone come me ad un certo punto è diventato un problema! Una peculiarità di questo pedale è la possibilità di poter scegliere la ritmica della ripetizione, che personalmente mi ha ispirato nella creazione di molti bei fraseggi.

Se si passa a questo delay dopo aver utilizzato per anni il Boss DD-7 Digital Delay come è successo a me non si può non notare la differenza di qualità sonora e la facilità di gestione degli effetti, infatti anche se si hanno molte possibilità di scelta riguardo la personalizzazione, non si fa mai fatica ad ottenere il suono che si ha in mente. Paragonandolo invece al famosissimo Line6 DL4 penso che il Nova Delay non abbia assolutamente nulla da invidiargli: il Line6 DL4 possiede qualche simulazione di effetto in più ma presenta anche diversi problemi legati alla progettazzione.

Ho utilizzato questo pedale per diversi anni e con molte soddisfazioni, sono poi passato ad un altro delay, lo Strymon TimeLine, per aggiungere alla pedaliera l'effetto sweel e più preset salvabili. C'è da dire che ho avuto parecchie difficoltà nel cercare di ricreare nel TimeLine alcuni effetti che utilizzavo nel Nova Delay.. Il TimeLine infatti seppur completo e personalizzabile in ogni maniera possibile e immaginabile non si distingue di certo per facilità d'uso..

In conclusione solo lodi per il Nova Delay: suono professionale, pedale compatto, intuitivo, con un costo non proibitivo se si pensa alla qualità e alle possibilità di personalizzazione che ci permette!

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Recensione del pedale Xotic RC Booster

Voto: 5/5 - Ottimo booster, il più trasparente che abbia mai utilizzato

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Se si ha necessità di aumentare il gain della chitarra per avere più sensibilità durante i soli oppure se si vuole semplicemente aumentare il volume di uscita, il pedale Xotic RC Booster è ciò di cui avete bisogno e, parlando di qualità e resa sonora, probabilmente è uno dei migliori prodotti che si possano acquistare.
L'RC Booster riesce ad aumentare il volume del proprio strumento fino a +20dB in totale trasparenza.. si può scegliere se agire sul potenziometro del volume o del gain: al chitarrista la scelta della miscelazione dei due! E' noto che molti pedalini booster, soprattutto quelli di fascia economica, dopo una certa soglia di db inizino ad alterare il suono della chitarra, portandolo per esempio verso la saturazione, oppure inizino ad alterare il carattere del suono che si sta utilizzando. Con questo pedale si ottiene un ottimo boost senza che il segnale venga compromesso.
I potenziometri Treble e Bass, se regolati a metà corsa, lasciano inalterato il proprio tono e agendo su di essi si può correggere l'EQ come più si preferisce.
Come tutti i booster anche questo può essere utilizzato per ottenere diversi risultati in base al punto in cui viene inserito in pedaliera. Per saperne di più leggi la guida Booster: dove posizionarlo in pedaliera.

C'è veramente poco da dire riguardo questo pedale: è semplice da utilizzare e ed ha una resa sonora impagabile. Nella mia Pedaliera il suo ruolo è principalmente quello di fornirmi più gain mentre utilizzo pedali di overdrive/distorsione come il Fulltone OCD, quindi lo utilizzo con il volume a 3/4, il gain a 1/4 e i potenziometri per l'EQ a metà corsa. Ottimo!